La violenza durante il parto è sicuramente un’ esperienza diffusa di cui non si osa parlare o si parla troppo poco. Purtroppo viviamo ancora con il condizionamento di una cultura retriva e maschilista. Sottilmente -ma anche grossolanamente- costringe le donne ad inibire l’espressione e l’affermazione dei propri vissuti, a mantenere il segreto e stabilire così una complicità non voluta. Rese insicure e deboli le donne sono colpevolizzate e perfino in sala parto,- lì dove si esprimerebbe il loro naturale potere creativo -generativo- sono destinate a subire violenze fisiche e verbali, maltrattamenti di ogni genere, considerati però “normali” e quasi parte integrante dell’esperienza stessa del parto! Non si tratta di casi isolati, esistono alcune testimonianze di donne coraggiose che hanno avuto la voglia di esporsi e di denunciare. A scanso di polemiche , dal 1985 esistono le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per migliorare l’assistenza ostetrica. Occorrerebbe fare delle ricerche e delle inchieste approfondite per rivedere cosa sia veramente la cosiddetta ..”depressionepostpartum”.
Vedi http://www.ladonnasarda.it/magazine/approfondimento/6823/quando-la-violenza-entra-in-sala-parto.html
.(copyright foto di Laura Salvinelli http://www.laurasalvinelli.com/)